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La torta Pasqualina

31 Mar

salviaL’ho detto subito. Per il pranzo di Pasqua ci vuole la torta Pasqualina. Loro, in preda ad una vocazione da Masterchef, si sono messe a razzolare come tante piccole e petulante cuoche, tra pentole e tegami, coperchi e cucchiai. Evviva ha detto l’Elvira issandosi su quelle lunghe gambe secche secche “ce l’ho fatta ho la ricetta della torta pasqualina!”. Le altre aspiranti cuoche giovani figlie di trasmissioni di cucina saltellanti come pulci da un canale all’altro, si sono bloccate. Negli occhi l’invidia, nel cuore l’odio. “Dacci oggi il nostro pane quotidiano e la nostra trasmissione tv….” pregava la Pina. “E allora? Ce l’ho anch’io. Quella vera!”. La Pina è enorme, una nuvola di capelli biondi naturali, il naso a patata e gli occhi come se fossero stati per ore a soffrire su una cipolla tagliata. Si mette le mani nelle tasche del grembiule che fascia l’addome. E sorride. Ivana fa un gesto di stizza e la padella che tiene nella mano destra le cade. “La Pasqualina è mia” pensa, ma non osa dirlo. E’ corta e tonda con i capelli ricci e lunghi mesciati.
Si è creato un clima teso e sembra che sui fornelli si sia stratificato il ghiaccio.
Bieta, ricotta, uovo, e pasta sfoglia (trentatrè strati come gli anni di Gesù e l’ingrediente segreto).
Non so cosa può accadere, ma sento che può accadere di tutto. Gli sguardi delle tre donne si incrociano e si sfidano. Ciascuna di loro sa che dovrà essere la più brava, la più veloce, la più originale e come in guerra e in amore anche in cucina non ci sono regole per vincere. A colpi di forchette e cucchiai a suon di coltelli e di pentole si può fare di tutto scorrettamente, per una ricetta si può anche uccidere. Lo pensa Elvira che vuole vincere, anche Pina vuole farcela e Ivana sa che può sconfiggere le altre concorrenti. Adesso tocca a me devo decidere chi va e chi resta, chi perde tutto e chi ottiene il cappello da cuoco, chi si prende le stelle e chi vince, chi tornerà a pelare cipolle e chi diventerà una stella. Lo dico subito, no aspetto le faccio cuocere a fuoco lento, vedo l’odio nei loro occhi adesso so che sono disposte a tutto. Ecco apro la busta: la vincitrice è…no questa volta non lo dico.